Parole
L’approdo alla narrativa non è che un modo di dire con le parole le stesse cose dette con il linguaggio della luce. Il Principio di Archimede ha preso forma spontaneamente, come un frutto maturo, nel corso della realizzazione del volume fotografico Il Segno dell’acqua. Non è certamente casuale, ma ciò non è così importante. Nel romanzo, il personaggio narrante vive con passione civile l’esperienza del rapporto fra il cargo e chi lo comanda (l’artificiale e il suo uso mercantile) e il mare (la natura), per calare il lettore, attraverso immagini e trama, nella dimensione dell’attuale rapporto uomo-natura ben rappresentato dalla metafora, desunta dall’autore dal ‘Principio di Archimede’, secondo la quale mentre le leggi di natura ci permetterebbero di galleggiare, i comportamenti umani ci fanno affondare. La metafora è implicitamente estesa, attraverso la soglia fisica che separa superficie e profondità, alla fotografia stessa ‘naturalmente’ sospesa sulla soglia metafisica che separa e rimanda al prima e dopo lo scatto fotografico: al rapporto cioè, fra apparenza e verità.